Per rendere la lettura più scorrevole non sono stati apportati * o altre specifiche di genere. Ogni termine maschile va pertanto inteso come ugualmente valido al femminile.
Fondiamo i nostri rapporti interpartitici sulla base della collaborazione e della difesa delle cause comuni. Appoggiamo in particolar modo i partiti di Sinistra, con i quali intendiamo creare delle strette collaborazioni, nonché appoggiarne le iniziative da noi condivise. Intendiamo inoltre rimanere aperti per quanto riguarda la Destra, sensibilizzando riguardo le tematiche per noi cruciali, come la difesa dell’ambiente e delle minoranze.
Chiediamo inoltre che l’amministrazione pubblica sia trasparente e che tenga fede al proprio mandato senza venir meno ai suoi impegni, soprattutto alla luce dei recenti fatti.
Nei fatti
Ci impegniamo a favore di quei gruppi sociali che il sistema ancora esclude o discrimina per rapporto alla società borghese. Ci battiamo affinché tutti possano godere dei diritti fondamentali (civili, economici e politici) che, in quanto a esseri umani, gli spettano. Una particolare attenzione è posta nei confronti delle donne, delle comunità LGBTQ+, dei residenti che non hanno ancora ottenuto la cittadinanza svizzera e dei giovani. In tal senso l’attenzione è rivolta anche a chi non risiede sul territorio Svizzero, ma subisce le nostre decisioni, spesso economiche, come quelle riguardanti il commercio di armi o l’operato delle multinazionali.
Nei fatti
Siamo persuasi dall’idea che l’economia capitalista abbia creato disuguaglianze insostenibili, accentuando sempre di più il divario tra super ricchi e poveri, residenti e stranieri, occidentali e “gli altri,” donne e uomini, proprietari e lavoratori, etc. Ha inquinato e esaurito le nostre risorse vitali, che peraltro chiama capitale naturale, lasciando intendere che su acqua, vento, legno, petrolio etc. ci si debba lucrare.
Un’economica che gioca al ribasso sui salari, permette la delocalizzazione delle imprese per avere agevolazioni fiscali e costi inferiori. Insomma, un’economia di stampo liberista che sta tramandando e che deve essere superata al più presto.
Siamo quindi conviti che il modello economico attuale debba essere superato e ci impegniamo a favore di un’economia più verde, solidale e sociale. Un nuovo modello economico in cui si crea benessere - sociale e ambientale - a favore di tutti, senza esclusioni. Un’economia nuova che rispetta la natura e i lavoratori, in cui si lavora, ma si vive anche in maniera dignitosa e che offre il tempo necessario per coltivare appieno i propri interessi.
Nei fatti
La mobilità è uno dei grandi temi da affrontare nei prossimi anni in Ticino. Secondo noi è necessario potenziare la mobilità dolce nelle zone urbane (con piste ciclabili e zone pedoni) e sviluppare i trasporti pubblici. Crediamo inoltre nella necessità di dare un freno alla speculazione edilizia, ristrutturando gli edifici già esistenti (spesso sfitti) piuttosto che costruire nuove abitazioni. Vogliamo salvaguardare il nostro patrimonio territoriale, soprattutto per quanto riguarda i terreni agricoli, perché sono campi fertili che ci permetteranno di sostenere la nostra alimentazione locale e che se occupati da capannoni o centri commerciali non porteranno nessun tipo di benessere e sostentamento sul lungo termine. In più, crediamo nella necessità di ricreare un’economia di prossimità che promuova la condivisione e la collaborazione tra membri della collettività.
Nei fatti
Noi ci battiamo per salvaguardare il nostro patrimonio naturale, composto tra le tante cose anche da animali, insetti, anfibi e pesci, così come da fiumi, laghi e prati. L’attuale sistema alimentare è sbilanciato, perché sfrutta in modo sregolato le risorse e consuma eccessivamente prodotti di origine animale e industriale. Sosteniamo di conseguenza l’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata che sia al contempo la più sostenibile possibile sul piano sociale e ambientale. Una profonda riflessione sul consumo di carne e sullo sfruttamento degli animali deve essere portata avanti sin dalle scuole dell’infanzia. Laddove le condizioni territoriali e climatiche lo permettono, andrà privilegiata la produzione agricola di proteine vegetali. Puntiamo a un tipo di economica che abbraccia l’ambiente e non lo sfrutta. Le iniziative destinate all’autoproduzione alimentare vanno sostenute e rafforzate, a cominciare dalla possibilità di coltivare nell’ambito di orti urbani e orti collettivi. Vanno premiate le aziende che si impegnano a produrre e acquistare in maniera sostenibile sul territorio evitando l’utilizzo di prodotti chimici.
Nei fatti
Chiediamo più attività all’aperto per le scuole (rivitalizzazione di quelle che erano le aule nel bosco)
Per rientrare nei patti stretti nell’Accordo di Parigi dobbiamo contrastare l’aumento delle temperature e limitare le emissioni di CO2 il più possibile. I Giovani Verdi sostengono questa importante sfida e vogliono promuovere tutte le iniziative volte a instaurare le energie rinnovabili all’interno del nostro sistema. Entro il 2050 la produzione di calore e di elettricità dovrà essere basata per il 100% su fonti rinnovabili e la mobilità sarà collettiva, elettrica o dolce.
Nei fatti
A livello formativo intendiamo favorire una formazione che permetta allo studente di essere correttamente introdotto alla cosa pubblica, nonché trasmettere un’educazione civica che non si limiti agli aspetti teorici, ma che istruisca il giovane ad essere un buon cittadino tramite lo sviluppo di uno spirito critico di analisi. Nella prospettiva di una società sostenibile, la scuola deve trasmettere il rispetto della diversità (biologica e culturale), favorire lo sviluppo degli individui nella differenza, stimolare esperienze di cooperazione e solidarietà sociale.
Nei fatti